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AIUTOOOOOOO! ARRIVA IL FRATELLINO!

  • Marianna
  • 23 apr 2017
  • Tempo di lettura: 5 min

Quando arriva un bimbo all’interno di una famiglia porta con sé inevitabili cambiamenti nelle abitudini.

Questo succede sempre.

E se il bimbo che arriva è il secondo?

Come potrà reagire il nostro primo figlio alla novità?

Come comunicargli che presto arriverà un fratellino o una sorellina?

Sarà geloso?

Come spiegargli che da quel momento in poi dovranno crescere insieme?

La gelosia per il fratellino è un sentimento normale e come tale va accettato ed accolto.

Mi permetto di citare Penelope Leach: “Immaginate che vostro marito un giorno venga a casa proponendovi di accettare un´altra moglie proprio come voi ,immaginatelo ora mentre usa quelle frasi che si usano per dire ad un bambino che sta arrivando un fratellino. Avremo con noi una seconda moglie, tesoro, perché abbiamo pensato che per te sarebbe bello avere un po’ di compagnia e un aiuto in casa.”

Posso essere sincera?

Da donna del sud quale sono non prenderei questa proposta in maniera sportiva... tutt’altro.

E voi non sareste gelose?

Non vi sembrerebbe una situazione a dir poco surreale?

Tutti i bambini, chi più, chi meno, sono gelosi: non sorprende che preferiscano essere soli in famiglia, perché si rendono conto di dover dividere con un “intruso” l’affetto e l’amore dei genitori.

Il primogenito penserà che tutte le attenzioni di mamma e papà saranno indirizzate al nuovo arrivato, così farà in modo, da subito di richiedere più attenzione, soprattutto in presenza del fratellino.

Quando arriva un fratellino, il più grande deve fare i conti con la perdita di “posizione”.

Ma i sentimenti che esprime nei suoi confronti non devono essere considerati come un rifiuto del bambino “rivale”.

Siamo semmai di fronte ad una richiesta (legittima) di rassicurazione che nasce dalla paura di essere “dimenticato” o “messo da parte”.

Di diventare la seconda scelta di mamma e papà.

E’ importante dare una riposta il più possibile positiva a questa richiesta di attenzione, senza condannare i sentimenti del piccolo, ma provando a mettere in luce i vantaggi che si traggono ad avere un fratellino o una sorellina.

La nascita di un fratellino o di una sorellina significa la perdita dell’esclusività, finora goduta, in quanto figlio unico (e magari anche nipote unico di tutti i nonni e gli zii).

Anche quando i genitori fanno il possibile per rassicurare l’ex-figlio unico e per convincerlo dell’inutilità di sentimenti di gelosia o invidia, rimane pur sempre evidente che la mamma ora non è più SOLO la MIA MAMMA e il papà ora non è più SOLO il MIO PAPA’.

Accettarlo non è mica facile!

Spesso il primogenito teme di non essere più amato come prima.

Nei momenti in cui il neonato necessita di maggior attenzione (allattamento, cambio del pannolino, pianto), può accadere che il “grande” combini un guaio, pianga, abbia bisogno urgentissimo di qualcosa.

Con queste manifestazioni cerca di attirare verso di lui l´attenzione che la mamma o il papà riservano al neonato e mettendo alla prova l´affetto dei genitori, che in questi casi non devono perdere la calma, ma anzi “trascurare” un po´ il piccolo per dedicarsi di più a lui.

Ricordiamoci che i bambini non ragionano con la testa da adulto (si, è vero, spesso ragionano meglio!) e spesso non servirà a nulla appellarsi alla loro ragionevolezza e comprensione nei confronti degli evidenti bisogni del nuovo arrivato.

Ecco allora che mamma e papà si trovano a far fronte a possibili atteggiamenti regressivi.

“se ritorno piccolo forse posso riavere le attenzioni che sento di aver perso”.

Può succedere che si verifichino anche alcuni atteggiamento aggressivi sia a livello fisico, come il voler picchiare o allontanare il fratellino, sia a livello verbale con frasi tipo: “questo fratellino è brutto, mamma, portiamolo via e regaliamolo a qualcun altro“.

La gelosia non viene sempre manifestata così apertamente: alcuni bambini hanno male alla pancia, dormono male, fanno incubi, rifiutano il cibo, hanno dei comportamenti insoliti.

Questi disturbi somatici sono l´espressione del sentimento “cattivo” della gelosia che il bambino non riesce ad esternare a parole.

Tocca ai genitori a questo punto essere molto attenti e studiare il bambino per cogliere i sintomi del suo stato d´animo, essere comprensivi e dare il massimo aiuto al figlio per aiutarlo a dar voce al suo malessere.

In altri casi, al contrario, il neonato può essere accettato con amore, interesse ed entusiasmo da subito.

A seconda dell’età del primo figlio si possono adottare alcuni accorgimenti già durante la gravidanza in modo tale da poter tenere a bada e prevenire la gelosia.

  • Non è necessario comunicare troppo presto il nuovo arrivo: è complesso immaginare il lungo periodo dell´attesa e la gravidanza diventerà più “comprensibile” solo quando sarà più evidente.

  • Coinvolgetelo negli avvenimenti della gravidanza: fatevi accompagnare a qualche visita di controllo, fategli sentire i movimenti del bambino e chiedetegli di parlargli in modo che possa iniziare a stabilire i primi contatti con il fratellino.

  • Rendetelo partecipe nella scelta del nome.

  • Fatevi aiutare nella scelta di alcuni mobili del futuro fratellino, in modo che il bambino capisca che ci saranno degli spostamenti, delle novità

  • Cercate di non far coincidere l’inserimento alla scuola materna o al nido con la nascita del secondo figlio.

  • Gratificatelo per i suoi comportamenti da “grande”

  • Non pretendete che faccia progressi nel periodo precedente il parto. Lasciate prima che si abitui alla nuova situazione.

  • Spiegategli che la mamma dovrà andare in ospedale per far nascere il fratellino e rimarrà via da casa qualche giorno; tranquillizzatelo del fatto che il papà o i nonni saranno con lui.

  • Comprate un libro adatto alla sua età che illustri come cresce il fratellino nella pancia di mamma.

  • Sfogliate con lui l’album di famiglia e fategli vedere le fotografie di quando anche lui era piccolo, di pochi giorni.

  • Portategli, appena tornate dall’ospedale, un regalino da parte della nuova sorellina o fratellino.

  • Cercate appena possibile di dedicarvi al bimbo più grande, approfittando dei momenti in cui il neonato dorme o affidandolo temporaneamente alle cure di qualche familiare

  • Fategli aprire i regali destinati al nuovo nato: questo lo renderà partecipe ai festeggiamenti e si sentirà importante.

  • Concedete al bambino più attenzioni e più coccole del solito. Fatelo sentire importante; giocate con lui, uscite in sua compagnia, affidando temporaneamente il neonato al papà o ai nonni, ad amici, ad una baby-sitter.

  • Fategli prendere confidenza con il neonato: lasciateglielo toccare, potete anche farglielo prendere in braccio, solo però in vostra presenza, sotto il vostro controllo.

  • Cercate la sua collaborazione affidandogli delle mansioni da aiutante: per esempio, al momento del bagnetto, fatevi aiutare mandandolo a prendere il pannolino pulito, l’asciugamano, le salviettine usa e getta, il ciuccio.

  • Invitatelo a giocare alla mamma che accudisce il fratellino: dategli un bambolotto e ditegli di imitarvi nel dare il biberon o nel fare il bagnetto.

  • Ditegli che il fratellino piccolo gli vuole bene: “guarda come è contento quando giochi con lui!“, “ride appena ti vede!“

  • Cercate di coinvolgerlo anche quando allattate o vi dedicate al piccolo, raccontandogli una storia o parlandogli della sua giornata e dei suoi giochi.

  • Accettate per normali alcuni comportamenti regressivi, come bagnare nuovamente il letto, balbettare, diventare timido, introverso: sono in genere transitori, destinati a sparire nel tempo. Non fate osservazioni o critiche

  • Intervenite immediatamente davanti a comportamenti francamente aggressivi. Ditegli: “non si fa del male ai piccoli“; “la mamma è molto scontenta per quello che hai tentato di fare“. Mettetelo eventualmente in castigo per pochi minuti, ma non usate le maniere forti: potrebbe imparare ad usare lo stesso sistema nei confronti del fratellino. Nei primi mesi evitate di lasciarlo solo col fratellino.

  • Se il bambino è abbastanza grande, invitatelo a esternare quello che pensa nei confronti del piccolo: esprimere le proprie frustrazioni risulta senz’altro un esercizio utile per allentare la tensione. Se è teso cercate di coccolarlo.

  • Se non sa ancora parlar bene, utilizzate bambole o peluche per fargli esprimere la rabbia, ma anche la tenerezza: “questa bambola piange, coccoliamola un po’”.

  • Preoccupatevi e consultate il vostro pediatra se dopo 5-6 mesi il comportamento del bambino tende a rimanere regressivo.


 
 
 

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